L'idea prima della foto con: FRANCESCO CITO
Workshop con Francesco Cito - "L'idea prima della foto".
L'idea prima della foto, ecco il principale insegnamento.
La tecnologia digitale, ci permette di realizzare foto perfette, la fotocamera non sbaglia quasi mai, ma quelle foto hanno purtroppo una peculiarità non indifferente.
A loro manca l’anima.
La foto non è più pensata, in essa non c’è l’idea che l’ha condotta a realizzarla.
Francesco Cito è uno dei pochi fotografi a livello internazionale ad ever vinto due volte il World Press Photo, il più importante riconoscimento di fotogiornalismo a livello mondiale./p>
In questo workshop ti guiderà a scoprire i segreti e i meccanismi che muovono il racconto fotografico.
Il reportage, e la Street photography intesi a costruire e raccontare, le storie del nostro tempo, mostrandone la funzione, e il punto di vista tecnico ed etico.
“Le foto – scrive FRANCESCO CITO – a differenza di quello che la maggior parte della gente crede, non nascono per casualità, ne tanto meno grazie alla super photocamera ultimo modello. Una buona foto nasce nella testa, anche quando è del tutto casuale e improvvisa, come durante un reportage, dove non sempre si è consapevoli di cosa può apparire svoltando l’angolo. Però è altresì vero, che un reportage, una storia fotografica da raccontare, va preparata e quindi quasi mai una fotografia nasce per caso. La nostra preparazione mentale ci mette nella condizione di vedere ciò che ci appare davanti, ancor prima che gli occhi ne registrano la visione. Qualcuno potrebbe definirlo istinto, ma senza l’idea dietro il concetto non avrebbe sviluppo.”
Come ha scritto Ferdinando Scianna, «è oggi il miglior fotogiornalista italiano. Ha l'istinto del fatto, la passione del racconto, la capacità di far passare attraverso le immagini, con forza di sintesi e rigore visivo, l'essenziale delle cose». Le foto a differenza di quello che la maggior parte della gente crede, non nascono per casualità, ne tanto meno grazie alla super photocamera ultimo modello. Una buona foto nasce nella testa, anche quando è del tutto casuale e improvvisa, come durante un reportage, dove non sempre si è consapevoli di cosa può apparire svoltando l'angolo. Però è altresì vero, che un reportage, una storia fotografica da raccontare, va preparata e quindi quasi mai una fotografia nasce per caso. La nostra preparazione mentale ci mette nella condizione di vedere ciò che ci appare davanti, ancor prima che gli occhi ne registrano la visione. Qualcuno potrebbe definirlo istinto, ma senza l'idea dietro il concetto non avrebbe sviluppo." Francesco Cito.
SPECIFICHE
- DATA: Sabato 11 e Domenica 11 Maggio 2025
- Luogo: ImageAcademy - Brescia Corso Garibaldi,16 - tel. 3314744333.
- ORARI: Sabato e Domenica dalle ore 10 alle ore 18:30.
- Il workshop sarà aperto con un minimo di 10 partecipanti.
- COSTO: € 250
Francesco Cito
è nato a Napoli il 5 maggio 1949. Interrotti gli studi si trasferiscea Londra nel 1972 per dedicarsi alla fotografia. Per sopravvivere nella capitale britannica degli anni 70, si adatta ai più svariati mestieri, dal lavapiatti in unristorante in King's Road, al facchino dei Magazzini Harrod's. L' inizio in campo fotografico 1975, avviene con l' assunzione da parte di un settimanale di musica pop-rock (Radio Guide mag.), e per esso gira l' Inghilterra, fotografando concerti e personaggi della musica leggera. In seguito, divenutofotografo free-lance, inizia a collaborare con The Sunday Times mag., che glidedica la prima copertina per il reportage "La Mattanza". Successivamentecollabora anche con L'Observer mag.
Nel 1980, è uno dei primi fotoreporter a raggiungere clandestinamentel'Afghanistan occupato con l'invasione dell'Armata Rossa, e al seguito di varigruppi di guerriglieri che combattevano i sovietici, percorre 1200 KM a piedi. Sue lefoto dei primi soldati della Stella Rossa caduti in imboscate. Nel 1982 - 83, realizza a Napoli un reportage sulla camorra, pubblicato dallemaggiori testate giornalistiche, nazionali ed estere. Sempre a Napoli nel 1978 onassignment per The Sunday Times mag. aveva realizzato, un reportage sulcontrabbando di sigarette dallo interno dell'organizzazione contrabbandiera. Nel 1983 è inviato sul fronte Libanese da Epoca, e segue il conflitto in atto fra le fazioni palestinesi; i pro siriani del leader Abu Mussa, e Yasser Arafat e i suoisostenitori. E' l'unico foto-giornalista a documentare la caduta di Beddawi (campoprofughi), ultima roccaforte di Arafat in Libano. Seguirà le vari fasi della guerracivile libanese, fino al 1989.
Nel 1984 si dedica alle condizioni del popolo palestinese all'interno dei territorioccupati della West Bank (Cisgiordania) e la Striscia di Gaza. Seguirà tutte le fasidella prima "Intifada" 1987 - 1993 e la seconda 2000 - 2005. Resta ferito tre voltedurante gli scontri. Nel 1994 realizza per il tedesco Stern mag. un reportage suicoloni israeliani oltranzisti. Nell'aprile 2002, è tra i pochi ad entrare nel campoprofughi di Jenin, sotto coprifuoco durante l'assedio israeliano,alle città palestinesi. Nel 1989 è inviato in Afghanistan dal Venerdì di Repubblica e ancoraclandestinamente a seguito dei "Mujahiddin" per raccontare la ritirata sovietica. Tornerà in quelle aree di nuovo nel 1998 inviato dal settimanale Panorama, conl'intento di incontrare Osama Bin Laden. Intento non andato a buon fine a causa l'inizio dei bombardamenti americani. Nel 1990, è in Arabia Saudita nella prima "Gulf War" con il primo contingente diMarines americani dopo l'invasione irachena del Kuwait. Seguirà tutto il processodell'operazione "Desert Storm" e la liberazione del Kuwait 27 - 28 febbraio 1991. Nei suoi viaggi attraverso il Medio Oriente, in più occasioni ha focalizzato il suointeresse a raccontare i vari aspetti dell'Islam dal Pakistan al Marocco.
Negli anni 90 segue le varie fasi dei conflitti balcanici. Nel 2000 realizza un reportage sul " Codice Kanun ", l'antica legge della vendettadi origini medievali nella società albaneseIn Italia si occupa spesso di casi di mafia, ma anche di eventi come il Palio di Siena che gli varrà il primo premio al World Press Photo 1996 ed altri rilevanti aspettidella società contemporanea. Dal 1997 l' obiettivo è anche puntato sulla Sardegna fuori dagli itinerari turistici, trail sociale e le tradizioni, lavoro già in parte racchiuso in in foto-libro.
Nel 2007 è invitato dal Governatorato di Sakhalin (Russia), l'isola ex coloniapenale raccontata da Checov, per un lavoro fotografico, sul territorio, illustrando la vita e le attività produttive, a seguito della scoperta di ingenti giacimenti petroliferi. Lavoro divenuto una mostra e un foto libro editato in Russia.
Caratteristiche dell'evento
Inizio evento | Sabato 10 Maggio 2025 | 10:00 |
Termine evento | Domenica 11 Maggio 2025 | 19:00 |
Costo per persona | € 250.00 |